TV, smartphone, tablet e computer: effetti sulla salute dei bambini

Secondo lo psicologo inglese Aric Sigman, autore del rapporto sull' impatto della video dipendenza nei giovanissimi, pubblicato dal Parlamento Europeo, un bambino di 7 anni nella sua breve vita ha già fissato uno schermo per l'equivalente temporale di almeno un anno intero.

Uno studio recente evidenzia che il 20% dei bambini usa uno smartphone per la prima volta durante il primo anno di vita. Per di più l’80% dei bambini tra i 3 e i 5 anni è capace di usare il cellulare del genitore.

Un altro interessante studio trasversale condotto su 350 bambini dai 6 mesi ai 4 anni sulle abitudini in ambito tecnologico mostra simili risultati: quasi tutti (96,6 %) utilizzano media device (DM); molti di loro (92%) iniziano ad usarli nel primo anno di vita e all’età di due anni li utilizzano giornalmente.

Gli effetti dannosi di una precoce e prolungata esposizione alla tecnologia digitale sono stati descritti in numerosi studi. Tra questi, i più riportati, riguardano le interazioni con lo sviluppo neuro-cognitivo, l’apprendimento, il benessere, la vista, l’udito e le funzioni metaboliche e cardiocircolatorie.

Schermi e apprendimento

Trascorrere troppo tempo davanti allo schermo sembra compromettere la struttura e la funzione del cervello. Gran parte del danno si verifica nel lobo frontale, che subisce enormi cambiamenti dalla pubertà fino alla metà dei vent'anni. Lo sviluppo del lobo frontale, a sua volta, determina in larga misura il successo in ogni ambito della vita, dal senso di benessere al successo accademico o professionale ed ha ripercussioni anche sulle capacità relazionali. 

Come riportato da Pagani e coll., un’elevata quantità di tempo speso davanti allo schermo è correlata a scarso profitto in matematica, a bassi livelli attentivi e anche a povere relazioni con i pari.

I bambini piccoli necessitano di un’esperienza diretta e concreta con gli oggetti e con gli strumenti in modo da affinare il pensiero e la capacità di risolvere i problemi. Hanno bisogno di utilizzare tutti suoi sensi, di sporcarsi, di fare esperienze di vita reale, di giocare in modo non strutturato, di esprimere la loro creatività e di confrontarsi con i conetanei. Fondamentale è per lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino l'interazione diretta con i genitori; troppo spesso tv, computer, cellulari  vengono utilizzati per calmare o distrarre i bambini, oppure come supporto per gestire il loro comportamento.

Uno studio recente condotto dai ricercatori dell'Hospital for Sick Children (SickKids), pubblicato sul Journal of Developmental and Behavioural Pediatrics, ha evidenziato anche un'associazione significativa tra l'uso di dispositivi multimediali mobili e il ritardo nell'espressione del linguaggio che va indagata e approfondita.


E le app educative?

I cellulari potrebbero essere uno strumento con il quale i bambini rinforzano quanto già appreso a scuola. In particolare l’uso di applicazioni educative ben fatte promuove l’apprendimento nei bambini in età prescolare e nei primi anni di elementari. Sfortunatamente la maggior parte delle applicazioni scaricate non presenta contenuti educativi e non è strutturata per un’interazione duale (assolutamente necessaria) sia del bambino che del genitore; importantissimo il ruolo di quest'ultimo come mediatore con l'obiettivo di aggiungere informazioni verbali e non verbali durante lo svolgimento della sequenze previste. 

In un mondo dove i bambini stanno “crescendo digitali” i genitori giocano un ruolo fondamentale nell’insegnare loro come usare la tecnologia in modo sicuro. 

La società Italiana di Pediatria raccomanda il controllo delle app prima che il bambino le usi ed afferma che più di 80.000 app sono presentate come educative ma poche ricerche hanno dimostrato la loro reale qualità. Quindi, in questo settore il lavoro da fare è ancora tantissimo.


Schermi e rapporto genitori - figli



Non dobbiamo mai dimenticare che come  genitori il nostro compito è quello di essere un buon modello da seguire: i bambini sono grandi imitatori. Per questa ragione i genitori dovrebbero limitare il loro stesso utilizzo dei media. 

Per creare un sano legame con i bambini è fondamentale interagire, abbracciarli e giocare con loro anziché utilizzare cellulari o altro. Le famiglie non dovrebbero usare i dispositivi elettronici come pacificatori perché questo limiterà il bambino nel controllo delle sue emozioni.

Gli studi rivelano che i genitori spesso danno ai loro bambini dispostivi elettronici quando devono occuparsi delle faccende di casa, per distrarli nei luoghi pubblici, a tavola e/o per metterli a letto .

Eppure, sono le interazioni volontarie tra bambino e genitore ad essere le migliori strategie per una crescita sana.


Schermi e salute dei bambini

Vedere la televisione e giocare ai videogiochi è associato all’aumento dei tassi di obesità, di comportamenti sedentari e ad un’alimentazione scorretta; negli ultimi anni si è infatti ridotta significativamente la funzionalità muscolare e la capacità aerobica dei bambini, il cui corpo ha una maggior massa grassa e meno muscoli.

Alcune evidenze suggeriscono che c’è una correlazione anche tra l’utilizzo di tablet e il dolore posturale soprattutto a collo e spalle; anche nei bambini più piccoli quindi possono aver bisogno di cure per cefalea, dolore a collo e spalle e postura scorretta in quanto spendono molto tempo davanti agli schermi, inclusi i cellulari. L’Associazione Australiana dei Fisioterapisti ha lanciato un allarme per i problemi fisici tra i bambini legati ad un abuso della tecnologia: dovrebbe essere raggiunto il giusto equilibrio tra gli schermi e l’attività fisica all’aperto.

L’uso dei dispositivi multimediali può interferire, inoltre, con la qualità del sonno attraverso l’incremento di una stimolazione psicofisiologica causata sia dai contenuti stimolanti guardati, sia dall’esposizione alla luce chiara che può avere un impatto sul sonno ritardando il ritmo circadiano, quando l’esposizione avviene nelle ore serali. Secondo quanto riportato negli studi il sonno può essere influenzato negativamente anche dalle radiazioni elettromagnetiche.

Anche la vista puo' risentire di un uso eccessivo di questi dispositivi; la ridotta frequenza dell’ammiccamento durante l’uso continuo dello smartphone causa una più rapida evaporazione del film lacrimale che può portare al disturbo di secchezza oculare. Per di più gli smartphone sono utilizzati ad una distanza ravvicinata a causa del loro piccolo schermo led, inducendo quindi fatica oculare, abbagliamento e irritazione.

Infine l'udito; la precoce e prolungata esposizione dei timpani a intensi livelli conduce ad una pericolosa immersione nei suoni senza periodi di interruzione per le orecchie. In questo contesto la parola e lo sviluppo del linguaggio potrebbero essere compromessi. Tra gli altri effetti sono possibili difficoltà nella socializzazione, comunicazione e interazione con gli altri bambini.

Il dottor Alic Sigman spiega inoltre, come il vedere la televisione  danneggi lo sviluppo dei bambini sotto i 3 anni:

    • incoraggiando la passività

    • rallentando l'acquisizione del linguaggio

    • diminuendo la capacità di inibire comportamenti inappropriati 

    • limititando le capacità del bambino nel finalizzare gli sforzi verso un obiettivo

    • causando sovraeccitazione, disturbi del sonno e della concentrazione


Cosa fare?

Ecco alcuni dei suggerimenti del dottor Sigman, per i genitori che vogliano attutire gli effetti deleteri dell'esposizione agli schermi di computer e televisione sui loro figli.

    • Eliminare o contenere al massimo la tv per i bambini sotto i 3 anni;

    • Eliminare schermi di qualsiasi natura dalla camera dei bambini;

    • Stabilire dei limiti: 

          da mezz'ora ad 1 ora al giorno per i bambini dai 3 ai 7 anni

          1 ora al giorno per i bambini dai 7 ai 12 anni

          1 ora e mezza al giorno dai 12 ai 15 anni

          2 ore oltre i 16 anni


Vi condivido anche le indicazioni della società Italiana di Pediatria; l’esposizione ai dispositivi multimediali deve a loro avviso essere così regolata:

a) estensione dall’uso:

  • nei bambini di età inferiore ai 2 anni;
  • durante i pasti;
  • 1 ora prima di andare a dormire;
  • di programmi frenetici e rapidi, con contenuti distraenti o violenti;
  • come un “pacificatore” ideale per mantenere calmi i bambini in luoghi pubblici.

b) limitazione dell' esposizione a:

  • meno di 1 ora al giorno per i bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni;
  • meno di 2 ore al giorno per bambini di età compresa tra i 5 e gli 8 anni;
  • programmi di alta qualità solo in presenza di adulti.


Certo non è semplice per un genitore monitorare l'esposizione del proprio figlio ai tanti schermi di cui oggi i giovani sono circondati. Però si possono stabilire fasce orarie ben precise, all'interno delle quali permettere magari una certa elasticità, ma con soglie definite.

Molto poi dipende dalle alternative che vengono proposte; i divieti non accompagnati da altre valide proposte  pesano molto di più e risultano meno efficaci.

Offrire la possibilità di fare "altro", quando questo significa moltiplicare le occasioni per vedere amici e coetanei, stare all'aria aperta,  partecipare ad attività finalizzate e accattivanti magari in compagnia di un genitore.

Per concludere quindi, se terminati i compiti, per il bambino c'e' qualcos'altro da fare di interessante, anche tv e computer possono passare in secondo piano in maniera del tutto naturale.

Questo richiede certo un po' di impegno da parte di noi genitori, ma credo che questo rientri nelle responsabilità che questo importantissimo ruolo comporta.


Dott.ssa Stefania Casadei


Bibliografia

Dusi E. Bambini, già a un anno con il cellulare; Repubblica . 5 gennaio 2017

Kabali HK, Irigoyen MM, Nunez-Davis R, Budacki JG, Mohanty SH, Leister KP, et al. Exposureand Use of Mobile Media Devices by Young Children. Pediatrics 2015;136:1044-1053

Dunckley, V (2014), “Gray matters: too much screen time damages the brain,” Psychology Today,  retrieved 1 April 16

Bambini in età prescolare e Media Device: le raccomandazioni della Società Italiana di PediatriaRaccomandazioni della Società Italiana di Pediatria


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